QUALI STRUMENTI SONO INDISPENSABILI PER UNA BONIFICA BELLICA?

Per l’esecuzione corretta e soprattutto sicura e rapida di una bonifica bellica, è indispensabile disporre della giusta strumentazione. Ma andiamo per gradi. Chi esegue queste procedure e perché?

Quando parliamo di bonifica bellica, facciamo prima di tutto riferimento a tutta quella serie di attività che mirano alla ricerca e al recupero di ordigni bellici inesplosi, e non, presenti in superficie, nel sottosuolo o nelle acque del nostro territorio nazionale. Si tratta di operazioni delicate e perciò eseguite esclusivamente da ditte civili altamente specializzate, munite di specifico brevetto rilasciato dal Ministero della Difesa e che sono al servizio di committenti quali Province, Comuni, imprese edili, o anche privati cittadini. In casi specifici poi la bonifica è eseguita da personale militare altamente specializzato nelle operazioni di disattivazione, neutralizzazione e/o rimozione di ordigni residuati bellici. Da qui è semplice capire che una bonifica bellica non è cosa da poco!

Del resto, bonificare un’area che in passato è stata terreno di lunghe guerre, significa soprattutto mettere in sicurezza il proprio territorio evitando di incorrere in rischi per la salute dei cittadini e dell’ambiente. È perciò importante che la bonifica bellica sia eseguita con una strumentazione impeccabile affinchè le indagini territoriali possano fornire dati sicuri. Ma vediamo quali tipi di indagini si eseguono e con quali strumenti.

SI PARTE DALLE INDAGINI GEOELETTRICHE E MAGNETOMETRICHE!

Quando un territorio è destinato alla costruzione di infrastrutture o strutture e quindi prossimo ad ospitare un cantiere, si eseguono in modo sistemico delle accurate indagini. Tra queste prima ancora di quelle geoelettriche e magnetometriche, ci sono quelle su carta ovvero quelle storiche. È importante infatti stabilire se quel suolo in passato sia stato luogo di scontri bellici e quindi se possa sussistere la possibilità di ordigni bellici nel sottosuolo.

Segue a questo punto l’indagine geoelettrica indispensabile per analizzare il sottosuolo. Questa indagine si basa sul metodo della resistività. Viene svolta emettendo nel terreno corrente continua o alternata a bassa frequenza tramite l’infissione di elettrodi nel suolo o attraverso lo stendimento di cavi marini se si tratta di analisi sott’acqua. sul fondo del corpo idrico. In presenza di masse metalliche nel suolo, la resistività presenterà dei valori minimi.

C’è poi un’altra tipologia di analisi per eseguire correttamente una bonifica bellica e si tratta di quella magnetometrica. Lo strumento utilizzato è il pacometro che sfrutta le proprietà magnetiche del ferro per la localizzazione delle armature. Dunque Il suo funzionamento si basa sul principio dell’induzione elettromagnetica. Utilizzando questo strumento è possibile non solo determinare l’eventuale presenza di materiale ferroso bellico ma anche stabilirne la posizione e lo spessore del copriferro. Il pacometro è costituito da una sonda che emette un campo magnetico ed è collegata ad una unità di elaborazione digitale ed acustica. Lo strumento rilavando qualsiasi tipo di metallo nel sottosuolo, può fornire talvolta dati anomali per la presenza di eventuali tombini o tubazione. Ecco perché non deve mai mancare in ausilio anche una planimetria affiancata da scavi mirati e altre indagini.E non finisce qui!

I GEORADAR PER LE INDAGINI GEOFISICHE

Ci sono infatti anche le indagini geofisiche che si consentono di effettuare una ricostruzione geometrica del sottosuolo e della rete di servizi presenti nonché di eventuali manufatti sepolti o resti archeologici. Per una bonifica bellica anche questa tipologia di indagine è utile e tra le tante strumentazioni in uso, quella più utilizzata è sicuramente il georadar GPR. Questo strumento è particolarmente utile in quanto consente di lavorare in sicurezza senza il rischio di danneggiamento delle strutture presenti in superficie o nel sottosuolo. Il georadar funziona tramite l’ausilio di onde elettromagnetiche ad impulsi in un range di 100-2000 MHz inviate tramite un’antenna trasmittente all’interno del terreno ed è utile non solo per eseguire bonifiche belliche ma anche per studi nell’ambito storico o archeologico. Una volta rilevati i dati con il georadar vengono rielaborati da innovativi software integrati che formano cartografie in formato digitale.

Insomma, tante sono le indagini ma uno solo l’obiettivo: una bonifica bellica eseguita ad hoc!